CITAZIONE (elena51 @ 1/6/2009, 10:12)
Dico la verità, avevo letto di questa cosa ma l'ho seguita poco. Ora sento che presto alcuni canali passesranno al digitale terrestre e fra non molto praticamente tutti.
Ma in che consiste esattamente?
Sento dire che bisogna cambiare il vecchio TV (ed io a casa ne ho 3) con uno nuovo od acquistare un adatto decoder.
E d il canone RAI (camuffato in tassa sul possesso) si dovrà sempre pagare?
Grazie
Noi in provincia di Torino siamo appena passati al digitale terrestre e chi è sprovvisto di decoder non può vedere RAI2 e Rete4.
Come te elena, anch'io ho tre televisori non di "nuova generazione" ed entro settembre, ovvero quando verrà definitivamente interrotto il segnale analogico nella nostra zona, dovrò assolutamente acquistare un decoder per ogni apparecchio.
Al momento ne ho comprato uno solo in un negozio specializzato, a un prezzo abbordabile ( € 39,90). In commercio ce ne sono altre versioni molto più costose (si può arrivare anche a 90/100 euro), ma quelli sono predisposti anche per inserire le tessere dei programmi a pagamento.
Non è cmq vero (come dicono gli spot pubblicitari) che basta collegare il decoder alla propria TV per vedere immediatamente senza alcun problema, tutte le reti: è indispensabile risintonizzare tutti i canali . Pertanto se non si è in grado di farlo e/o l'antenna non è giustamente posizionata, bisogna ricorrere a un tecnico (con un ulteriore esborso di spesa).
Personalmente non approvo questo modo di agire, nei confronti di chi ha pagato il canone.
A mio modesto parere,
avrebbero dovuto fornire gratuitamente ad ogni abbonato RAI un decoder ... oppure dovevano ridurre il canone di 30/40 euro agli utenti che risiedevano nelle zone che entro l'anno sarebbero passati al digitale terrestre, al fine di dar loro la possibilità di acquistare l'apparecchiatura adatta ad usufruire di un servizio per il quale avevano pagato in anticipo la tassa.
A tal proposito, vi consiglio di guardare il divertentissimo video sottoriportato, nel quale la Littizzetto senza tanti giri di parole, esprime lo stato d'animo di tanti torinesi delusi da detta "innovazione"
