Son più di 45 anni che "spignatto" (le mamme della mia epoca mettevano le figlie ai fornelli da giovanissime) e a detta di chi ha assaporato la mia cucina, un primo che mi riesce particolarmente gustoso sono i risotti.
Nonostante ciò, ho avuto sempre un "problemino" con la cottura infatti, per cuocere detto piatto, al posto dei "canonici" 15/20 minuti scritti sulle confezioni di riso a me occorrevano sempre minimo 35/40 minuti
Ho cambiato molteplici marche eppure detta problematica non sono riuscita mai a risolverla fino a qualche giorno fa quando, in una delle tantissime trasmissioni televisive che trattano come argomento "cucina" uno chef ha spiegato l'importanza dei liquidi da utilizzare per la cottura del riso ed ho scoperto che avevano tutte in comune un fattore: il brodo doveva essere "caldo" non tiepido ma caldo al limite del bollore. A tal proposito, consigliavano di tenere la pentola sempre sul fuoco proprio per evitare un minimo raffreddamento.
Il motivo? Quando si versa nella pentola del brodo "freddo" la cottura del riso si interrompe .
Ho voluto mettere in pratica il consiglio la sera stessa e .... miracolo ... dopo tanti anni son riuscita a cucinare un risotto in 20 minuti, senza esser costretta a mescolare con il cucchiaio di legno per quasi un'ora
Sempre valido il detto: "Non si finisce mai d'imparare .... "
.... piccola annotazione per la perfetta riuscita di un risotto .... MAI abbandonarlo a se stesso. Molte ricette dicono che basta aggiungere il brodo, abbassare la fiamma e lasciarlo cuocere da solo ... niente di tutto questo .
Se si ha la costanza di "accudirlo" e mescolarlo di continuo (sempre con un cucchiaio di legno), assorbirà il sapore di tutti gli ingredienti, non si attaccherà sul fondo e a fine cottura risulterà talmente cremoso da non aver bisogno di essere mantecato.
